Lo studio del materiale proveniente dagli scavi di Anzola dell'Emilia ha permesso di delineare un quadro cronologico attendibile del sito.
Dall'analisi delle classi tipologiche e dalla creazione di istogrammi divisi per tipologia di impasto si è constatato che all'interno della classe della ceramica grossolana la più alta percentuale è rappresentata dai vasi tronco-conici che insieme a quelli ovoidi risultano essere le classi tipologiche più diffuse all'interno del sito.
Nella classe della ceramica fine invece la tipologia più rappresentata è quella delle ciotole, seguita da quelle delle bacinelle.
Il dato però più interessante ai fini cronologici è sicuramente quello fornito dalle anse a sopraelevazione delle tazze in quanto emerge chiaramente una percentuale altissima di anse ritrovate in contesto stratigrafico: novantotto esemplari.
Il 60% delle anse sopraelevate presenti è a sopraelevazione cilindro-retta, mentre il 33% è a sopraelevazione a espansioni verticali, il 3% a corna , il 2% a nastro e solo l'1% a espansioni laterali e verticali.
Sicuramente un dato molto interessante emerso da questo studio è l'associazione all'interno della stessa unità stratigrafica dell'ansa cilindro-retta, indicatore attendibile della cultura subappenninica che si sviluppa a partire dal Bronzo recente, con gli altri esemplari di anse che solitamente si ritrovano nell'ambito terramaricolo, datate generalmente, da alcuni studiosi alla fine del bronzo medio.
All'interno del sito, inoltre, sono stati ritrovati alcuni oggetti in bronzo significativi come lo spillone tipo Colombare e S.Caterina e due pugnali tipo Manaccora e Merlara.
Il materiale studiato trova riscontri con quello di importanti siti come Cavazzoli (strato VI-VII- VIII), S.Rosa Villaggio grande (strati basali e a cumuli di cenere), Villa Cassarini, Montale fase VII, Castenaso, Bellaguarda trincea B, S.Giuliano di Toscanella e S.Maria in Castello.
Alla luce degli studi effettuati, si è proposto per la Terramara di Anzola dell'Emilia una datazione al periodo Bronzo Recente I, sottolineando l'importanza che questo sito ricopre in area bolognese, in quanto offre la possibilità di gettare una nuova luce nel rapporto tra il mondo Terramaricolo e quello Subappenninico.